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La vera storia dell'uomo chiamato Stiul...

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2008 20:11
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Post: 112
Città: TORINO
Età: 41
Sesso: Maschile
02/04/2008 17:42

Per chi non la conoscesse... Per cuori forti!
Questa è la storia di un tale, un ragazzo qualunque, che abita alla periferia di una metropoli olimpica quale è Torino. Il ragazzo in questione, che chiameremo per il momento Strinbeld, ha, come tutti, i suoi vizi e le sue manie (due discoteche centosei farmacie avrebbero cantato max e gli 883, non certo lui, che chiameremo Labademb).

Ama Ogame, un gioco interattivo su galassie spaziali il cui unico scopo è distruggere pianeti e creare nel basso ventre di chi ci gioca testicoli grossi come angurie.

Ama i tagli di capelli fashion, con parecchio gel, squadrati, di tipo indecifrabile. Ha creato un nuovo taglio, detto "il taglio di Garronesberg".

E' amato da donne che non ama, e ama donne che non lo amano. Le donne che lo amano impazziscono per lui, e solitamente affermano "io adoro Quortadis", mentre quelle che non lo amano sono solite pronunciare frasi tipo "a me proprio non piace Marstenbrez", o, quelle più meridionali, addirittura dichiarano che "io a Drindep lo schifo".

Il nostro amico in questione, che vi ricordo chiameremo Rupupert, ama soprattutto le auto. Fino a poco tempo fa aveva una fiat punto nera per la quale aveva speso tutti i suoi averi. Alla fine il risultato fu un sarcofago ambulante con una marmitta grossa come un boiler, ma che andava ai 16 all'ora quando aveva il vento a favore. Era talmente bassa che non passava sotto manco una pallina da ping pong. Dentro sembrava una discoteca: neon blu, casse stereo sempre a palla, musica tamarra, e un barman pronto all'uso rinchiuso nel cruscotto. I più intimi lo chiamavano "il barman di Freppelard". Era conosciuta da tutti, era "la punto di Nededuf". Ora, con la moda dei dossi ovunque, anche per andare in garage, il nostro amico Grindelb si trovò in forti difficoltà, visto che per attraversarne uno doveva mettersi trasversalmente per non toccare terra. C'è gente che giura di averlo visto utilizzare il cric, o addirittura un muletto, per i dossi più alti. Quei muletti venivano chiamati "i muletti di Asabem", e quei cric erano "i cric di Restelf". Decise dunque di venderla, anche se lui lo intese più come un divorzio. Dopo vari pianti, un tentativo di suicidio, deliri vari, comprese che la vita doveva andare avanti: acquistò dunque una seat ibiza nuova di zecca. La andò a ritirare, ci fece un minigiro da sborone, la fece vedere agli amici, conosciuti da tutti in zona come "gli amici di Svodobang", ed andò a dormire. Il giorno dopo andò in ufficio. Lavorò tutto il tempo, ma molto più allegramente del solito, tant'è vero che furono frequenti quel giorno le lodi da parte di colleghi e responsabili: "bravo Remboff!" "continua così Poltrend" "fossero tutti come lo Streppend di stamattina!". Ma, uscito da lavoro, orrore degli orrori! Un microscopico bollo era presente sulla portiera posteriore lato passeggero!!!!!! Immediatamente il nostro amico, che d'ora in avanti chiameremo Sperfulz, svenne. Dopo che riprese i sensi, prima invocò il signore a più riprese, tant'è vero che si sentì dall'alto un grido "Brendef, la bestemmia è reatoooo!", poi volle picchiare il camionista che aveva parcheggiato il furgone accanto la sua ibiza. Convocò un perito balistico che calcolò la traiettoria della portiera bollatrice, ingaggiò i ris di Parma per le impronte digitali, ma il conducente continuava a negare. E visto che anche quest'ultimo era alle dipendenze della stessa azienda di Gurbet, nessuno poteva e voleva dargli torto. Quindi Rindempf cadde nello sconforto più assoluto, non volle darsi pace, pianse, si disperò e decise di farla finita una volta per tutte. I colleghi, scioccati e spaventati, andarono immediatamente a chiamare il direttore generale, gli spiegarono velocemente la situazione, lui si precipitò in strada e lo vide sul ciglio di un burrone. Cominciò a chiamarlo: "Non lo fare! Non lo fare! Ti prego Stefano, non lo fare!!! Pagherò tutto io, ma tu non lo fare!". E Grubend, dall'altra parte della strada, a pochi centimetri dallo strapiombo, pensò tra se e se: "Nell'azienda non conto nulla! Mi bollano la macchina e chi ha torto passa per innocente, son qui tutto solo e nessuno cerca di salvarmi, e quel coglione di direttore anzichè preoccuparsi per me chiama a squarciagola un tal Stefano... che manco sapevo ci fosse un collega chiamato Stefano in ditta. Non ha senso continuare così, è meglio smetterla con questo schifo. Per sempre". Quel giorno fu l'ultimo sulla terra di Barsadent. Zlinghemberg morì sul colpo. "Lode a Brendelf", urlavano i colleghi.

Sulla sua lapide ci fu una scritta, eloquente ed agghiacciante allo stesso tempo: "Il suo nome non lo saprà mai nessuno. Di certo non si chiamava Stefano".
OFFLINE
Post: 9
Città: TORINO
Età: 40
Sesso: Maschile
04/04/2008 11:26

Ma quanto fa ridere????

A parte tutto, ti stimo come non mai, caro il mio Vipsterals


OFFLINE
Post: 2
Città: TORINO
Età: 41
Sesso: Maschile
22/04/2008 14:51

non ricordo di aver ma chiamato Stefano G. stefano bensi in mille altri modi che meglio assonano con suo taglio fescion.e la ex marmitta.
OFFLINE
Post: 8
Città: TORINO
Età: 32
Sesso: Femminile
25/04/2008 20:11

galvo sei un genio!
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